Viaggio nel soffio del Dao,
un respiro che attraversa i secoli

A Pechino cammineremo tra i templi iniziando con quello della Terra la saggezza delle radici, non vedremo nessun oro, nessuna grandezza, solo il canto degli uccelli e la quiete del suolo che accoglie, cammineremo lentamente, siederemo sulle pietre per sentire la calma salire dai piedi al cuore, perché la stabilità nasce dal lasciarsi sostenere, non dal resistere.

Pechino si sveglia piano e il Tempio del Cielo ci insegnerà l’armonia del respiro, tra i pini e i cipressi che custodiscono il grande tempio. Là gli imperatori offrivano sacrifici per l’armonia del mondo. Noi ci limiteremo a respirare, a praticare Qi Gong. Sotto la cupola azzurra del tempio sentiremo che ogni respiro umano è una piccola offerta all’universo.

Poi raggiungeremo Il Tempio della Nuvola Bianca, la Via del Vuoto, nella nebbia degli incensi e nelle preghiere, osserveremo le nubi scorrere nel cielo, ogni mutamento una lezione; ogni dissolversi, un insegnamento sul lasciare andare.

Quando arriveremo alla Città Proibita, sentiremo il silenzio del potere, nell’attraversarla sull’asse nord/sud entreremo nel cuore dell’Impero, dove un tempo solo l’imperatore poteva camminare sulla linea centrale. Qui tutto parla di equilibrio, il nord e il sud, la luce e l’ombra, la sala del cielo e quella della terra. Passeggiando nei cortili ci fermeremo a respirare leggendo passaggi del libro di Laozi e Zhuangzi, facendoci preghiera e sentire che il potere, qui rappresentato, se spogliato dell’ego può essere preghiera. Non solo grandezza ma responsabilità. Qui si comprende come la vera nobiltà sia la pace interiore.

Entreremo poi nel Tempio di Confucio, La Via della Virtù. Qui sentiremo il profumo di legno antico, alberi secolari dove gli studenti venivano a inchinarsi davanti al saggio, cammineremo tra le stele incise con i classici e capiremo che la saggezza di Confucio è proprio l’arte dell’equilibrio umano, cioè non cercare di essere perfetto, ma vero. Impareremo a coltivare la gentilezza come un giardino, non per mostrarla, ma per respirarla.

Pechino racchiude luoghi meravigliosi ed esperienze uniche, incontreremo medici di medicina tradizionale cinese e terapisti che ci faranno vivere l’esperienza della cura e della guarigione attraverso l’agopuntura, i massaggi, la coppettazione, la moxibustione e altre tecniche millenarie.

Visiteremo i mercati ricchi di storia e di sigilli, pietre e bracciali di preghiera. Incontreremo sul nostro cammino piccoli negozietti di artigianato e il grande Mercato della Seta dove ogni oggetto è presente.

Potremo osservare la ricchezza dei preparati erboristici delle vecchie farmacie e dei tè preziosi da degustare.

Incontreremo la Saggezza attraverso le pratiche di connessione con il corpo nei parchi, nella calligrafia con l'acqua, il soffio dell’impermanenza che aleggia.

Gusteremo la Bellezza e la poesia dei giardini e dello scorrere delle piccole barchette sul lago per assaporare la lentezza e la fugace visione delle pagode.

Poi voleremo su Chengdu, capoluogo del Sichuan, una città dalla storia antichissima, fu capitale di regni fiorenti prima di entrare a fare parte dell’impero cinese. Noi visiteremo il Monte della Città Celeste, Qingcheng Shan, luogo sacro al taoismo, dove i fondatori di questa religione vissero proprio nelle grotte del monte, tra ruscelli, laghetti e una lussureggiante vegetazione. Il monte e i suoi templi sono Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Qui si dice che il maestro Zhang Daoling ricevette la rivelazione del Dao, tra montagne che s’innalzano tra le nebbie. Ogni passo si farà più leggero e sentiremo che la meta non è in cima, ma in ogni respiro del cammino, fino a che i nostri passi diventeranno il respiro della montagna.

Sarà un viaggio nel non luogo, nel Dao; in quella linea invisibile che unisce Cielo e Terra, potere e compassione, sapere e silenzio. Torneremo a casa certi che il viaggio non finisce, continua in ogni gesto semplice, nel versare il tè, nell’aprire una finestra e nell’osservare una nuvola passare. Perché la saggezza dell’antica Cina non si trova nei templi, ma nel cuore che sa ancora fermarsi ad ascoltare.